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KARATE TRADIZIONALE
IL PERCORSO "BUDO"
SHOTOKAN KARATE DO    GOJU SHOTO RYU    KEMPO KARATE JUTSU

BUSHIDO E KARATE.  SIGNIFICATO E MOTIVAZIONE

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Nella lingua giapponese il termine BUSHIi significa "Guerriero" o "Samurai", mentre la parola DO rappresenta "La Via"; con la parola KAN, invece, si intende "il Luogo", o "La Sala", o "La Casa"; quindi, per Bushido si intende "La Via del Guerriero" e Kan rappresenta la "Casa del Guerriero". BushiDoKan è dunque "Il luogo ove si persegue la Via del Guerriero". Pertanto, l'obiettivo primario del "nostro" Karate Tradizionale non consiste solo nel perseguire la più alta perfezione tecnica per semplici finalità sportive, ma, piuttosto, consiste nel vivere e praticare questa antica disciplina marziale con costanza e dedizione, come vera scelta di vita, per conoscere sempre più profondamente se stessi, per conoscere e riscoprire la propria Energia interiore, per migliorare le proprie potenzialità lavorando con il necessario impegno sul proprio assetto psico-motorio.

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Nel perseguimento di detti obiettivi e nell'ambito del percorso "BUDO" che caratterizza la nostra associazione, il Bushidokan Dojo offre a tutti i praticanti di Karate interessati la possibilità di ampliare le proprie conoscenze marziali, integrandole con una specifica formazione imperniata sulle tecniche e sulla pratica dello IAIDO.

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IL KARATE TRADIZIONALE

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 Il Karate Tradizionale che attualmente pratichiamo in ambito A.S.C. si è sviluppato in Giappone come Arte marziale ed include non solo i fondamenti di una tecnica estremamente raffinata, ma anche le migliori condizioni per uno sviluppo fisico, mentale e spirituale. La sua efficacia, intesa come tecnica per la costruzione e il miglioramento del carattere, è stato uno dei fattori determinanti per la sua diffusione a livello mondiale.  In questo percorso, ciò che ci interessa maggiormente è il recupero delle più antiche radici del Karate Tradizionale, la sua origine più autentica (Kempo Karate Jutsu) e il suo risoluto impegno nell'onorare i valori dello sviluppo, soprattutto interiori, della persona umana. In questo quadro, la nostra organizzazione garantisce la necessaria continuità con la più vera e profonda tradizione di origine nipponica e i nostri docenti sono costantemente impegnati nella promozione, nello studio e nella pratica del Karate Tradizionale made in Japan e del Karate Jutsu made in Okinawa e nella continua formazione dei tanti e validi Tecnici che operano nelle varie regioni.

Il nostro Karate si impernia sui princìpi della tradizione più pura, rivalutando lo spirito dello Zen e del Budo, dove è la vita quotidiana a diventare il vero luogo del combattimento. Bisogna imparare, pertanto, ad essere coscienti sempre, in ogni istante: alzandosi, lavorando, mangiando, coricandosi. 

Essere "Zanshin" significa essere attenti a tutto ciò che accade, qui e ora, mantenendo un atteggiamento

 interiore vigile e distaccato allo stesso tempo. Questa concentrazione, a poco a poco si estende ad ogni azione della nostra vita.  E' questa la Via del Karate Tradizionale!

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IL GOJU SHOTO RYU E LE TECNICHE NASCOSTE

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Prima del periodo Meiji la pratica del karate e delle arti marziali in generale era particolarmente segreta.
Il karate, poiché veniva considerato una tecnica micidiale, fu la disciplina che più di tutte le altre seppe, a ragion veduta, “occultare” le tecniche di difesa che per la maggior parte si trovavano racchiuse negli antichi kata okinawensi. Il divieto si estendeva, oltre a mostrare e insegnare fisicamente i kata, anche al solo parlarne o esprimerne per iscritto. In uno dei suoi libri Il maestro Gichin Funakoshi scrisse: “…anche quando io e i miei colleghi eravamo bambini, tutto quello che riguardava il karate era mantenuto strettamente nascosto

(dal libro Karatedo Nymon, di G. Funakoshi). 

Per questi e per altri motivi, molti maestri, con il timore che preziose informazioni cadessero in mani sbagliate, rafforzarono ancora di più il concetto di omote e ura, nozioni già presenti nella cultura giapponese ma utilizzate appositamente nel karate con la funzione di filtrare la trasmissione della tecnica marziale, al fine di non trasmetterla all’ultimo arrivato.

In Giapponese le due parole hanno un significato particolare: “Omote” assume il significato di “volto, facciata esteriore”, mentre “Ura” indica la mente, il cuore, la parte più nascosta dell'individuo.

Solo per mezzo della competenza si “dissolve” la dualità dell’ura e dell’ omote e con l’avvenuta fusione delle due facciate si ritorna alla radice marziale originale, comprendendo la vastità dell’arte praticata.

Così la pratica dello stile che noi chiamiamo "Goju Shoto Ryu" (imperniato sull'insieme di conoscenze tecniche che derivano dallo stile Goju Ryu e da quelle dello stile Shotokan) rimanda alle applicazioni di "Karate Jutsu" e si distingue da quella del karate moderno perché è totalmente avulsa da finalità commerciali o da semplici motivazioni legate alla competizione sportiva tout court, in quanto riporta il praticante alla realtà del combattimento e permette di scoprire il linguaggio segreto contenuto nella pratica dei kata.

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